Partenariato pubblico privato nel settore sanitario: uno studio di fattibilità

La Sede dell'Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli (Foto Urskalberer Wikipedia)
La Sede dell'Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli (Foto Urskalberer Wikipedia)

Servizio comunicazione istituzionale

8 Settembre 2015

La collaborazione fra pubblico e privato nel settore della sanità sta assumendo crescente rilevanza a livello svizzero e ticinese, come mostrano – tra gli altri – il rapporto Sanità 2020 del Consiglio federale, la pianificazione ospedaliera cantonale, l’esperienza REHA Ticino e la sempre maggiore presenza del tema nel dibattito politico e mediatico. In questo contesto, l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), d’intesa con la Clinica Santa Chiara di Locarno (CSC) e in stretto coordinamento con il Dipartimento della sanità e della socialità del Canton Ticino (DSS), ha deciso di verificare la fattibilità istituzionale, organizzativa ed economico-finanziaria di un partenariato pubblico-privato tra l’Ospedale Regionale di Locarno La Carità (ODL) e la Clinica Santa Chiara. A questo scopo, EOC, ODL e CSC hanno affidato un progetto di ricerca al Laboratorio di management pubblico e sanitario dell’Istituto di economia politica dell’USI (IdEP, Facoltà di scienze economiche), che da tempo lavora sul tema, in collegamento con l’Associazione PPP Svizzera.

I risultati del sondaggio e una sintesi della ricerca sono stati presentati e discussi oggi all’USI in una conferenza stampa (campus di Lugano, aula A11, alle ore 11.00), seguito da un dibattito, a cui sono intervenuti il Presidente dell’USI Piero Martinoli, il Direttore generale dell’EOC Giorgio Pellanda, il Presidente del CdA della Clinica Santa Chiara Philippe Meyer, il Direttore della Divisione della salute pubblica (DSS) Paolo Bianchi, il coordinatore del Laboratorio USI professor Marco Meneguzzo, e il rappresentante di tiresia Diego Medici.

 

Un partenariato in Ticino per una prima a livello svizzero

Lo studio dell’USI si è concentrato sull’individuazione della forma più appropriata di partenariato, sulle principali preoccupazioni del personale delle due strutture e sulla percezione della popolazione del Locarnese rispetto a questa possibile collaborazione. Per quanto riguarda la forma di partenariato, l’analisi comparativa a livello svizzero ha evidenziato che la sinergia tra ODL e CSC in più campi di intervento sarebbe un progetto precursore a livello federale.Le attuali esperienze di partenariato pubblico-privato nel settore sanitario nel nostro Paese riguardano infatti solo singoli settori medici. Gli esempi più interessanti a livello svizzero – Centro di chirurgia ambulatoriale a Losanna, Istituto di radiologia del Giura bernese, Casa di riposo Bubenholz a Opfikon, Centro di radiologia Luzern Land e Centro di radioterapia Ospedale Männedorf – sono risultati comunque utili per individuare la modalità di collaborazione giudicata più idonea nel contesto istituzionale, politico, economico e soprattutto socio-sanitario del Locarnese. Nello studio sono state presentate possibili linee guida strategiche in cui siano definiti contenuti caratterizzanti, tempistica e modalità di controllo dei risultati della sperimentazione pilota sulla collaborazione tra pubblico e privato nel Locarnese (ostetricia ginecologia, neonatologia e pediatria – salute donna bambino). "La Divisione della salute pubblica saluta favorevolmente questo articolato studio che costituisce un significativo approfondimento nella concretizzazione della proposta formulata dal Consiglio di Stato nel Messaggio sulla pianificazione ospedaliera, di costituire nel Locarnese un polo sanitario unico in collaborazione con le due strutture. Interessanti sono anche i risultati dell’inchiesta condotta presso la popolazione che dimostrano il sostegno di cui godrebbe questo progetto qualora andasse effettivamente in porto", ha dichiarato il direttore della Divisione, Paolo Bianchi.

 

Il punto di vista del personale e della popolazione

Il progetto ha coinvolto – attraverso incontri e gruppi di discussione – il personale medico e sanitario delle due strutture, nonché la popolazione del Locarnese, tramite un sondaggio condotto dall’Istituto tiresia cui hanno partecipato 930 persone tra aprile e giugno 2015. Per quanto riguarda il personale, con questa azione si è voluto sondare le principali preoccupazioni del personale delle due strutture in termini di logistica, organizzazione del lavoro, protocolli e infrastrutture informatiche relativi a procedure cliniche e la gestione dei pazienti, e di formazione e sviluppo del personale. Riguardo alla popolazione residente nella regione del Locarnese, il sondaggio ha rilevato una considerevole propensione (68% dei rispondenti) per una maggiore collaborazione fra le due strutture ospedaliere oggetto dello studio. La possibile futura gestione collaborativa sarà chiamata in particolare a riflettere e a trovare le risposte più opportune a questioni di carattere logistico; dell’organizzazione del lavoro; dell’allineamento di documentazione, applicativi, linee guida; e della formazione e sviluppo del personale.

Per Giorgio Pellanda, direttore dell'Ente Ospedaliero Cantonale, "EOC e CSC sono consapevoli delle difficoltà giuridico-legali e politiche insite nel promuovere formule di collaborazione fra pubblico e privato. Si impegnano a trovare soluzioni pragmatiche, equilibrate, rispettose degli obiettivi e degli interessi reciproci e condivise con il Consiglio di Stato". Per Phillppe Meyer: “La CSC, cosciente della necessità di razionalizzare, ma non razionare, l'offerta sanitaria del Locarnese, ha partecipato al progetto convinta delle sue possibilità di successo. Aspetta quindi ora fiduciosa l'esito del processo politico per poter valutare i prossimi passi”.