Terza età in viaggio, opportunità per il territorio
Servizio comunicazione istituzionale
31 Gennaio 2018
In una società che invecchia, e invecchia in modo cosiddetto “attivo”, il turismo generato dalla fascia di popolazione in età di pensionamento (e oltre) sta conoscendo una crescita importante. Si tratta di viaggiatori dal profilo eterogeneo, che tuttavia mostrano alcune tendenze: prediligono le seconde case e le strutture tradizionali, si orientano maggiormente sui viaggi domestici, restano sostanzialmente fedeli alla destinazione, sono interessati più a svolgere attività che a rilassarsi e sono un importante veicolo di comunicazione e passaparola. In Ticino si stima che questi turisti possano rappresentare circa un quarto degli ospiti nelle varie strutture ricettive: un mercato interessante, di cui gli operatori si mostrano consapevoli.
Profilo, comportamenti e rilevanza dei turisti d’età avanzata sono oggetto di un rapporto pubblicato oggi dall’Osservatorio del turismo dell’USI, Istituto di ricerche economiche (IRE).
Il documento traccia le linee generali del fenomeno, offrendo una prima analisi della situazione in Ticino e alcuni indirizzi di lavoro agli operatori turistici.
Il rapporto completo è disponibile all’indirizzo www.otur.usi.ch/it/approfondimenti
Una sintesi estesa è riportata di seguito.
Il contesto
L’invecchiamento della popolazione, in particolare nei Paesi occidentali, è uno dei fenomeni demografici più significativi che stiamo conoscendo. Nella sola Svizzera, stando allo scenario di riferimento elaborato dall’Ufficio federale di statistica, gli ultrasessantacinquenni passeranno dagli attuali 1,5 a 2,7 milioni di persone nel 2045, ovvero dal 18% al 26,4% della popolazione.
In questo contesto, il turismo non solo conosce un incremento di viaggiatori appartenenti alla terza età, ma ricopre un ruolo sempre maggiore nel garantire una partecipazione attiva alla vita sociale da parte delle persone d’età più avanzata.
Il comportamento turistico
I turisti più anziani sono una categoria eterogenea per preferenze e comportamento turistico, a seconda anche dell’età anagrafica e dell’età percepita, della salute e dello stato di forma percepito, del genere, nonché di dimensioni turistiche classiche quali la provenienza e la disponibilità economica.
All’interno di questo insieme variegato, possono comunque essere riconosciute alcune tendenze (in parte suggerite dal senso comune): l’orientamento ai viaggi entro i confini, una certa fedeltà alla destinazione, l’interesse per incontri e attività più che per il puro relax, l’uso maggiore di fonti di informazione e mezzi di prenotazione tradizionali e la scelta dell’alloggio in funzione della compagnia di viaggio (da soli, in gruppo), con preferenza complessiva per alberghi e residenze secondarie.
Che cosa possono fare gli operatori
Gli operatori del settore turistico che desiderino cogliere le opportunità offerte da questo mercato in crescita devono innanzitutto comprendere che – come indicato – si tratta di un insieme eterogeneo. Le campagne di promozione vanno indirizzate su opportuni sottogruppi, individuati ragionando non semplicemente in termini anagrafici, ma soprattutto su profili sociodemografici (gruppi di individui che hanno condiviso esperienze e mutamenti di carattere sociale in uno stesso periodo, come ad esempio i “baby boomers”) e psicografici (considerando fattori come l’auto-percezione degli individui in termini di indipendenza, intraprendenza e ricerca del piacere nel viaggio), con un’adeguata considerazione del tema delle “barriere” al viaggio (non solo fisiche, ma anche immateriali come l’eventuale estraneità al mondo digitale).
In Ticino
Nonostante la mancanza di una statistica ufficiale di riferimento, tramite un’inchiesta cui hanno partecipato 28 strutture ricettive e l’analisi di altri dati l’Osservatorio del turismo ha elaborato una prima stima qualitativa delle dimensioni del mercato turistico della terza età in Ticino: circa un quarto degli ospiti che pernottano nel Cantone appartiene a questa fascia d’età, con un presenza maggiore nelle strutture alberghiere rispetto a quelle paralberghiere.
Gli atout principali del nostro territorio sono individuabili nella raggiungibilità, nella sicurezza, nella bellezza del paesaggio, nel clima, nella tranquillità e in attrazioni turistiche come ad esempio navigazione, LAC, Swissminiatur e impianti di risalita.
Gli operatori ticinesi si mostrano consapevoli dell’importanza dei viaggiatori d’età avanzata, anche per il turismo di giornata e nell’ottica di strategie di destagionalizzazione, e rilevano come l’offerta culturale ed enogastronomica ticinese sia già adatta a un pubblico che ha tempo e mezzi per poterne godere. Al fine di accrescere le opportunità offerte da questo mercato, i consigli consistono nel migliorare l’offerta di eventi in bassa stagione, il comfort delle strutture e il sistema dei trasporti extra-urbani, nonché puntare sulla professionalità e sviluppare promozioni adeguate per fidelizzare la clientela, guardandosi – anche in questo caso – dalla concorrenza estera che può offrire esperienze simili a prezzi più bassi.
Per informazioni:
Riccardo Curtale
Università della Svizzera italiana
Facoltà di scienze economiche
Istituto di ricerche economiche (IRE)
Osservatorio del Turismo (O-Tur)
+41 58 666 4170