La competitività ticinese si avvicina al livello nazionale
Servizio comunicazione istituzionale
11 Aprile 2018
La competitività economica del Ticino risulta inferiore alle altre Grandi Regioni svizzere. A pesare sono soprattutto i valori più bassi in termini di reddito disponibile per le famiglie e produttività del lavoro. Quest’ultima mostra tuttavia un percorso di avvicinamento allo standard nazionale a partire dal 2011. Così come il tasso di disoccupazione, che a partire dal 2013 ha iniziato un trend positivo e ora è in linea con il livello federale. È questa in sintesi la fotografia che emerge dal rapporto “Competitività economica 2017”, pubblicato oggi dall’Osservatorio delle dinamiche economiche (O-De) dell’USI e consultabile qui: www.ode.usi.ch/it/aziende-e-competitivita.
Si tratta del sesto rapporto annuale sull’evoluzione della situazione economica ticinese elaborato dall’O-De nel quadro del mandato da parte del Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino (DFE).
Il documento analizza in particolare la competitività del Cantone su scala inter-cantonale, basandosi su un modello piramidale incentrato su quattro aspetti: le cosiddette “determinanti di successo” (quali ad esempio sicurezza, formazione, presenza di centri decisionali, struttura demografica, sociale e istituzionale), le “determinanti di sviluppo” (come livello del capitale finanziario e umano, imprenditorialità, tasso di innovazione e internazionalizzazione), le “determinanti della crescita” (produttività del lavoro, livello di occupazione) e lo “standard di vita”.
Vivacità imprenditoriale e potenziale d’attrattiva
Come indicato, il rapporto 2017 evidenzia per il Ticino svantaggi in termini di reddito pro-capite e produttività del lavoro, pur in un quadro di sostanziale avvicinamento ai livelli svizzeri.
Il Ticino mantiene inoltre degli ottimi standard nella vivacità imprenditoriale del tessuto economico, con un saldo altamente positivo di imprese create al netto dei fallimenti e un’economia discretamente vocata agli scambi internazionali.
Il costo della vita inferiore alla maggior parte degli altri cantoni e una pressione fiscale moderata contribuiscono a collocare il Ticino tra i cantoni con un’attrattiva potenzialmente alta riguardo alla scelta di dove localizzare le imprese, unitamente al livello salariale medio inferiore alle altre regioni (fattore che incide invece negativamente sul reddito pro-capite).
Aspetti negativi
Tra i fattori negativi persiste l’elevata percentuale di popolazione residente con un titolo di studio non superiore alla scuola dell’obbligo e la quota elevata di popolazione della terza e quarta età. Tutto ciò porta squilibri nelle finanze cantonali per i ricorsi all’assistenza, le spese sanitarie e per il sostegno al sistema pensionistico.
In chiaroscuro: qualità della vita, banda larga e capitale sociale
Fra i temi più interessanti sondati dai ricercatori dell’O-De figura quello della qualità della vita. Il Ticino, nel confronto con le altre Grandi Regioni svizzere e la Lombardia, mostra eccellenze in merito a sicurezza e salute.
Altri aspetti affrontati nel rapporto, che non erano stato indagati nelle precedenti analisi, riguardano l’accessibilità alla banda larga e il capitale sociale inteso come la fiducia degli individui nella possibilità di affidarsi a parenti e amici in caso di bisogno. Sotto questi aspetti il dato ticinese è carente: il Ticino è più simile alla Lombardia che al resto della Svizzera.