Diritto e democrazia in situazioni di emergenza
Servizio comunicazione istituzionale
14 Aprile 2020
Federica De Rossa, direttrice dell’Istituto di diritto dell’USI e professoressa assistente in Diritto dell’economia per la Facoltà di scienze economiche, nonché Giudice supplente del Tribunale federale, affronta in un breve video gli aspetti legati al tema del diritto e della democrazia ai tempi del Covid-19. Quali provvedimenti possono prendere Confederazione e Cantoni assicurando la loro legittimità democratica?
In queste ultime settimane, sia a livello federale che cantonale, le autorità hanno attuato numerosi provvedimenti volti a contenere la pandemia. La particolarità di queste misure non risiede solo nella loro incisività, ma anche nel fatto che esse vengono adottate dai Governi, ovvero dai poteri esecutivi, che in questa situazione di emergenza godono così di pieni poteri, mentre i Parlamenti non stanno più svolgendo il loro ruolo abituale.
“È dalla seconda Guerra Mondiale che non accadeva che il Consiglio federale intervenisse con dei provvedimenti che andavano a toccare tutti gli ambiti della nostra vita economica e sociale. Ogni Stato di diritto si fonda infatti sul principio fondamentale - che deriva dalla separazione dei poteri - che è il principio della legalità, secondo cui ogni attività statale e in particolare ogni provvedimento che limita le nostre libertà individuali deve poggiare su una legge adottata da un Parlamento e sottoposta a un referendum facoltativo popolare” spiega De Rossa.
Oggi ci troviamo in un regime giuridico eccezionale, dove subentra il diritto d’urgenza o di necessità, che stravolge alcuni meccanismi ma che ha un fondamento nella nostra Costituzione federale, all’art. 185 cpv. 3. “Questo articolo – spiega De Rossa - dà al Consiglio federale la facoltà di emanare delle ordinanze per far fronte a gravi turbamenti della sicurezza interna del Paese. In particolare, nel caso di una pandemia, i provvedimenti si fondano su una legge specifica, la legge federale sulle epidemie, la quale all’art. 7 autorizza il Consiglio Federale a decretare la situazione straordinaria e ad adottare tutti i provvedimenti necessari per il Paese, per un periodo di tempo limitato”.
Queste decisioni nel contempo limitano però drasticamente diverse nostre libertà fondamentali, come la libertà personale, di movimento, la libertà economica e quella di riunione, facendo così nascere controversie riguardo alla loro sufficiente legittimità democratica. A maggio il Parlamento si riunirà in una sessione straordinaria proprio con l’intento di esaminare le misure adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19.