#USI25 - Chiacchierando con un premio Nobel

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Servizio comunicazione istituzionale

28 Settembre 2021

Lunedì 27 settembre presso l’Aula magna del Campus Ovest di Lugano si è tenuto l’incontro con il premio Nobel svizzero Jacques Dubochet. L’evento è stato organizzato congiuntamente da L’ideatorio dell’USI, Società ticinese di scienze naturali (STSN), Liceo cantonale di Lugano 1 e con il sostegno dell’Accademia di scienze naturali (SCNAT).

Concepito nell’ottobre del 1941 da genitori ottimisti, dal 1946 non teme più il buio perché come ha spiegato Copernico, il Sole torna. Nel 1955 è stato il primo dislessico ufficiale del Cantone Vaud e questo gli ha permesso di andare male in tutto, ma anche di capire quelli che hanno difficoltà. Da bambino, tra le montagne vallesane, utilizza corde, telescopi, coltellini e fiammiferi per esplorare il mondo, tanto che sua mamma scherzando gli disse: “Tu un giorno vincerai il Nobel”. Dopo la tesi di laurea in biofisica a Ginevra e Basilea, le sue ricerche si concentrano sulla microscopia elettronica applicata al DNA che lo portano negli anni ‘70 a scoprire un fenomeno fondamentale: la vitrificazione dell’acqua, o meglio, come dice lui, la scoperta dell’acqua fredda. Molto fredda. Appassionato del rapporto tra scienza e società è da sempre un cittadino impegnato in questioni sociali. Nel 2017 riceve una telefonata da Stoccolma. Gli comunicano che ha vinto il premio Nobel per la chimica. Si preoccupa perché dovrà indossare dei vestiti eleganti. Peccato che la mamma non l’ha mai potuto sapere.

Durante l’incontro, il premio Nobel svizzero Jacques Dubochet, intervistato da Giovanni Pellegri, ha raccontato la sua storia, le sue ricerche e il ruolo che la scienza e gli scienziati dovrebbero avere nella nostra società.

 

La conferenza si è tenuta in francese.