Scenari socio-economici in scena al LAC Lugano per confronti 2021

Un momento dell'Arena moderata dal Prof. Rico Maggi
Un momento dell'Arena moderata dal Prof. Rico Maggi

Servizio comunicazione istituzionale

26 Novembre 2021

Vivere, lavorare, viaggiare oggi. Ne hanno parlato assieme ricercatori, professionisti e pubblico a confronti 2021, lo scorso 16 novembre presso il LAC Lugano. Grazie ad una proposta costruita attorno a tre “speakers corner”, uno per ognuno dei temi individuati, e seguendo un orientamento coerente anche con le recenti linee di sviluppo della ricerca scientifica, i temi sono stati discussi da punti di vista e discipline diverse, spesso anche utilizzando linguaggi diversi. Una sintesi delle discussioni ci viene offerta dalla Prof.ssa Barbara Antonioli Mantegazzini, vicedirettrice dell'Istituto di ricerche economiche dell'USI (IRE).

La prima parte dell'evento ha visto esperti discutere, all'interno di gruppi chiamati 'speakers corner', sui temi-cardine proposti nell'edizione 2021 di confronti: “Nuovi modi di vivere e il loro impatto sul benessere”, “Coworking, sharing, pooling” e “Digital nomads, workation, bleisure”. A complemento di questi, la seconda parte dell'evento ha proposto un "arena", moderata dal Direttore dell'IRE Prof. Rico Maggi, dalla quale sono emerse alcune macro-questioni.

 

Ruolo attivo del territorio

"Il territorio non è più solamente un contenitore passivo e ricettivo, destinato a far propri i possibili effetti positivi di nuovi modelli di consumo e produzione", spiega la Prof.ssa Antonioli Mantegazzini. "Diversamente, assume un ruolo attivo, è portatore di istanze e opera principalmente attraverso le istituzioni in esso presenti. Queste ultime, peraltro, diventano sempre più dei partner privilegiati nella pianificazione e messa in opera di linee strategiche di sviluppo".

 

Sfera pubblica e privata

La netta separazione tra la sfera pubblico e privato, al pari dell’assottigliamento della linea di confine tra vita, lavoro e viaggi, sembra essere sempre meno marcata. "Concetti come co-working, co-housing, co-living, comunità, nomadi digitali sembrano destinati a rimodellare i modelli di consumo, la fruizione degli spazi e le caratteristiche dei attori di riferimento", sottolinea la vicedirettrice dell'IRE.

 

Nuova idea di città

"Sembrerebbe delinearsi con sempre maggior forza un’idea di città multidimensionale che può essere intesa in termini fisici, economici e relazional-partecipativi", osserva Antonioli Mantegazzini. "La prima dimensione comprende il costruito, il costruibile e anche il non-costruito, con spazi quasi 'fluidi che possono assumere una funzione diversa in relazione a esigenze contingenti. Con la seconda si intende la città come luogo di incontro di 'compratori e venditori' - citando Adam Smith. Un territorio destinato quindi a favorire l’insediamento di individui e aziende, sempre più orientati a logiche di consumo e produzione sostenibili nell’accezione ampia del termine. La terza dimensione invece riguarda l’insieme delle relazioni di vario tipo istituite tra gli attori del territorio, incoraggiate dal senso di appartenenza e dalla capacità di collaborazione. Il ruolo del pubblico nelle vesti di 'facilitatore', anche attraverso la creazione di piattaforme partecipative orientate ad aiutare il decollo di idee e progetti, anche da parte di giovani, è di grande importanza".

 

Nuovi modelli di consumo

In futuro si vedranno nuovi modelli di consumo influenzati da una grande eterogeneità degli individui in termini di tipologia di lavoro, valori, aspirazioni, età, e altro ancora. "Per alcuni il ritorno al passato rappresenterà la scelta migliore, o addirittura, obbligata, per altri invece rappresenterà l’esigenza di rinnovo, coerentemente con i valori e le necessità portate alla luce dalla pandemia finirà col plasmare il proprio comportamento, dando vita a nuovi paradigmi duraturi", annota la professoressa dell'USI.

 

L'importanza delle gerarchie

"Il termine 'gerarchie' può assumere significati diversi a seconda del contesto: dalle gerarchie urbane, su più livelli, a quelle lavorative, nelle quali rileva la volontà del management di concedere maggiore flessibilità lavorativa".

 

Competizione regionale e capitale territoriale

In un’economia sempre più globalizzata la nuova competizione sembra essere fra sistemi regionali, all’interno dei quali le decisioni di investimento e insediamento – residenziale e produttivo – dipendono fortemente da fattori ambientali locali. In quest’ottica, il potenziamento e la valorizzazione del territorio inteso come somma del capitale sociale e umano appaiono basilari. "La qualità di vita, un elevato grado di inclusione e coesione sociale, concrete politiche di sostenibilità ambientale possono attrarre capitale umano qualificato, potenzialmente portatore di innovazione e creatività, in grado di attrarre a sua volta aziende ad elevato valore aggiunto, e non solo", conclude Barbara Antonioli Mantegazzini.