La competitività in Ticino passa dalla produttività e dalla qualità del 'capitale umano'

Lugano, Piazza della Riforma (crediti: Friedrich Boehringer; licenza: Creative Commons)
Lugano, Piazza della Riforma (crediti: Friedrich Boehringer; licenza: Creative Commons)

Università della Svizzera italiana

6 Aprile 2017

ll quinto rapporto annuale sull’evoluzione della situazione economica ticinese Competitività economica 2016, pubblicato dall’Osservatorio delle dinamiche economiche dell’USI (O-De, Istituto di ricerche economiche), rileva che sebbene il nostro Cantone si trovi ancora in una situazione competitiva di svantaggio rispetto alle altre grandi regioni – insieme alla regione del Lemano – segni di miglioramento sono comunque osservati nell’ambito della disoccupazione e della produttività del lavoro. Il Ticino mantiene inoltre degli ottimi standard nella vivacità imprenditoriale del tessuto economico, con un saldo altamente positivo di imprese create al netto dei fallimenti e un’economia fortemente vocata agli scambi internazionali, con una attrattività medio-alta riguardo alla scelta localizzativa delle imprese.

Fra i temi di rilievo evidenziati dai ricercatori dell’O-De vi è quello del capitale umano, la cui qualità nel territorio ticinese risulta sufficientemente adeguata, anche se non ancora abbastanza da assecondare tutte le esigenze dell’economia, improntata maggiormente sul settore terziario.

Il rapporto rileva inoltre il valore dell’investimento nella formazione in Svizzera: un lavoratore con un anno in più di studi può vantare un premio salariale del 5% circa. Le regioni con livelli salariali inferiori e/o con minore occupazione – come il Ticino – presentano un premio superiore di un punto percentuale circa, rispetto alle altre regioni svizzere più competitive. L’investimento in capitale umano può quindi essere un fattore chiave per ridurre le differenze salariali e occupazionali.

Il rapporto 2016 dell’O-De, unità di ricerca creata presso l’Istituto di ricerche economiche dell’USI (IRE) per volontà del Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino (DFE), analizza la competitività inter-cantonale tramite l’utilizzo del modello piramidale e di alcune misure della competitività cantonale relativa al contesto nazionale (confronto inter-cantonale).

Questo modello, che rispetto alle precedenti edizioni del rapporto è stato in parte ridefinito in modo tale da rendere più chiare le dimensioni economiche sottostanti ai singoli tasselli della piramide, si basa su quattro elementi principali: standard di vita (reddito), determinanti della crescita (produttività del lavoro e tasso di occupazione), determinanti di sviluppo (capitale fisico, umano, finanziario e imprenditoriale, costo dei fattori, innovazione e internazionalizzazione) e determinanti di successo (sicurezza, scolarità e istruzione, centri decisionali, accessibilità, struttura sociale, istituzionale e della popolazione, sostenibilità ambientale).

 

Rapporto completo

Per informazioni:
Paolo Malfitano
Università della Svizzera italiana
Osservatorio delle dinamiche economiche, Istituto di ricerche economiche
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tel +41 58 666 42 27